La santa anoressia

La santa anoressia
QUINTA SETTIMANA
Il corpo abbandonato, subito, negato, trascurato. Non voglio avere il corpo che ho. Il corpo è l’identità che l’amore di Dio mi regala.
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19 marzo 2015 – Panorama – La Francia dice basta alle modelle anoressiche. Al vaglio una proposta di legge che vieterebbe alle ragazze troppo magre di sfilare in passerella.

Ci avevano già provato anche la Spagna, e l’Italia. Ma gli unici che fin’ora ci sono riusciti sono gli Israeliani. Che da qualche hanno vietano le sfilate di modelle con un Body Mass Index (Bmi) inferiore a 18,5. Limite ormai riconosciuto per non entrare nel palcoscenico dell’anoressia. Ora ci prova anche la Francia. Puntando, oltre che sul Bmi, anche a mettere al bando i siti che incitano ad anoressia e bulimia. La notizia mi fa piacere.

Ma anche riflettere. E’ ormai palese che l’alimentazione, in occidente, è sempre più governata da motivazioni psicologiche, commerciali, estetico – culturali, che da tempo hanno reso praticamente non più percepibile il bisogno naturale della fame. Forse solo in questi ultimissimi anni, per la crisi economica che attraversiamo, larghe frange delle società occidentali sono tornate, loro malgrado, a sentire la fame. E di per sé non è una bella cosa. Ma questo non sembra scalfire una cultura che ancora continua a “dare in pasto” a bisogni “altri” e indotti, l’alimentazione propria e dei propri figli.

E non è che su questo la Chiesa sembri prendere una distanza “rilevante”. In passato sappiamo come l’anoressia sia diventata “santa”. Nel tardo medioevo una serie di donne (c’è chi ne ha contate ben 261!), poi dichiarate sante, manifestavano i sintomi tipici dell’anoressia (da santa Caterina a santa Chiara) e facevano del digiuno una ragione di vita e, spesso, anche di morte.

Oggi di sicuro, guardando i nostri preti e vescovi, è molto difficile scorgere tra loro tratti anoressici. Ma sempre più spesso questo appare dovuto più ad un uso “compensatorio” del cibo che al riconquistato e sano apprezzamento per il corpo, inteso come regalo amorevole che Dio mi ha fatto e che mi parla di Lui.

Riflettevo poi sul fatto che solo gli Israeliani siano riusciti a tutelare le modelle dall’anoressia. E notavo di passaggio che loro possiedono una Bibbia in cui Dio dice: “la mia alleanza sussisterà nella vostra carne come alleanza perenne” (Gn 17,13). O anche: “Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente” (Sl 83,3). Non è che c’è un collegamento?

Se è vero che l’anoressia oggi è una ascesi del corpo, senza passione mistica (M. Recalcati 2002) allora santità e anoressia non sono necessarie l’una all’altra. Perciò dovremmo riflettere sul fatto che una ascesi mistica senza (o contro) il corpo è ancora troppo vicina alla percezione di molte anoressiche, che si vivono come “elette”, in uno status privilegiato di donne immuni dai più sordidi appetiti, fisici, sentimentali o emotivi. Creature che vivono in una dimensione “altra”, eterea, angelicata nella quale è difficile entrare, ma ancora più difficile uscire. Mentre invece, sembra che la Bibbia suggerisca che alla santità è necessario il corpo, non il suo annullamento.

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Sono nato a Faenza all'inizio degli anni 60, ho cercato di fare il prete, ma poi ho capito che non era affar mio. E dopo ho studiato troppo, forse per capirmi e ritrovarmi. Prima Teologia, poi Filosofia, poi Psicopedagogia e poi Pedagogia Clinica... (ognuno ha i suoi demoni!). Insegno Religione, faccio il Formatore per la cooperativa educativa Kaleidos e il Pedagogista Clinico.... Lavoro per fare stare meglio le persone, finché si può... In questo sito provo a raccontare cosa succede nelle mie classi e a offrire qualche riflessione. E da qui è nato il libro pubblicato nel 2013 dal titolo "Un Dio inutile".