passione
42. Vista sotto questo aspetto, la penitenza cristiana – lungi dal rappresentare una sterile tortura della carne – è invece una forma di ribellione alla morte: quella ricevuta in pena all’uscita dall’Eden. I sacrifici, gli esercizi di rinuncia possono del resto essere intesi come una risposta, quasi una sfida implicita ma volontaria alla punizione massima, la privazione della vita eterna. Esattamente come la Settimana santa ci ricorda che è avvenuto per Cristo: la croce, top dell’ascesi e anzi della «mortificazione» del corpo, prelude in realtà alla più clamorosa sconfitta della morte.