Il vitello d’oro (Emilio Isgrò, 2009, Lezionario feriale della Chiesa cattolica italiana)
Ci sono tanti modi, da parte del mondo, per far calare le tenebre su Dio, per oscurarlo, per disattivarlo: se non si vuole vedere la luce delle sue parole, basta cancellarle. Cestinarle non sarebbe fine; farne un rogo risveglierebbe il ricordo di persecuzioni rimosse. Invece, senza clamore – ma in modo sistematico, una a una – è sufficiente annerirle, rendendole irrilevanti. Sì, spegnerne un po’ ogni giorno, dando magari la colpa a un coleottero infestante, come il punteruolo rosso delle palme.
Però, per quanto il lavoro venga fatto con professionalità, qualche parola resta dissepolta. Così, forse, si scopre che anche a Dio piace cancellare. E che il suo cancellare si chiama perdonare.