La formula della felicità

La formula della felicità

Il chiarore dell’alba, il lento scolorarsi del cielo dal buio della notte e poi la luce piena che dà vita: un nuovo giorno, un altro dono.

“L’amore è più forte della morte”,  l’annuncio risuona ogni anno nella “notte beata” dopo l’attesa del Sabato. La Luce irrompe ancora una volta, un fuoco si accende in un’esplosione di gioia: cambia la vita, cambia il modo di guardare gli eventi e la storia. Testimoni del Risorto, una vita da risorti, un’esistenza contrassegnata dalla Luce.

E’ una gioia che fa la differenza nel quotidiano, che trasforma i lamenti in danza, l’acqua in vino della festa: la fatica del vivere è più leggera se gli occhi sono fissi alla meta, il Regno qui tra noi.
E allora diffondere gioia, condividere la speranza, annunciare un amore che non abbandona mai. Camminare, mai tirare avanti. Inciampare, cadere, ma sempre trovare il coraggio di rialzarsi. Vivere, mai lasciarsi vivere.

Decidere se “restare citrulli e repressi ai piedi della Croce” – indicava Paolo, un amico malato terminale – o “prendere la via di Emmaus e andare a festeggiare la rivincita sulla morte e l’apertura della strada verso la felicità”.

Ma esiste una formula della felicità?

Preoccuparsi di quella degli altri e tendere una mano al fratello che inciampa. Accogliere ogni giorno come un dono, qui oggi. Guardare le persone con gli occhi di Dio, rallegrarsi per la loro presenza, condividere i loro drammi, lottare, se occorre, per alleviarli.

Non esiste male che non sia già stato vinto, nessuna carenza d’amore che non sia già stata colmata, nessuna offesa che non sia già stata perdonata.

Avere mani e cuore da risorti, per ringraziare di un Amore che ci permette di amare, di giorni da accogliere e riempire d’immensità, di un creato da contemplare e custodire, di eventi felici o tristi che ci fanno alzare gli occhi al cielo verso un futuro che profuma d’eternità.

“Rimanete nel mio amore … Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (Giovanni 15,9-11)

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Maria Teresa Pontara Pederiva, trentina (1956), moglie e madre di tre figli, insegna scienze al Liceo Galilei di Trento; diplomata in scienze religiose con tesi in bioetica (rel. Lorenzetti), è giornalista dal 1984 per passione. Collabora con i settimanali diocesani Vita Trentina e Il Segno, le riviste delle Edizioni Dehoniane e il portale Vatican Insider-La Stampa. Con il testo La Terra giustizia di Dio. Educare alla responsabilità per il creato, EDB 2013 ha inteso condividere 30 anni di impegno per la custodia del creato.