Il Natale sostituisce e “cristianizza” una precedente festività romana, quella del «Sole vittorioso», a cui l’imperatore Aureliano aveva dedicato un tempio il 25 dicembre del 274. Si trattava di un culto venuto dall’oriente, ricordato nella data di allora del solstizio d’inverno, quando la luce solare cominciava a farsi più viva (Natalis Solis Invicti). Si trattava della “nascita del sole”, associata dalla chiesa alla nascita di Gesù Cristo, “vero sole”, l’Oriente che nasce dall’alto, come canta il Benedictus.
La Pasqua cristiana, invece, segue approssimativamente quella ebraica, che è una festa mobile, ma essa si festeggia sempre di domenica, giorno della Risurrezione di Gesù e per calcolarlo non viene usato il calendario ebraico. La Pasqua ebraica è fissata al giorno 14 del mese di Nisan, come prescrive Esodo 12. Si tratta di un calendario in cui ogni mese inizia con la luna nuova e il quindicesimo giorno coincide con il plenilunio. La data corrispondente nel calendario gregoriano varia di anno in anno entro un intervallo di circa 30 giorni, compreso tra il 26 marzo e il 25 aprile. La regola che fissa la data della Pasqua cristiana fu stabilita nel IV secolo dal Concilio di Nicea: la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. Di conseguenza essa è sempre compresa nel periodo dal 22 marzo al 25 aprile.
9. Perché il Natale è fisso e la Pasqua cambia ogni anno?
