41. Ci troviamo all’opposto degli eccessi e anche delle aberrazioni esaminati all’inizio del nostro cammino. La penitenza così intesa è e deve restare strumento di pienezza e ricerca di libertà, non repressione di sé, cancellazione del corpo, negazione del piacere fino all’auto-annullamento, rinuncia alla propria natura… Certo: siamo consapevoli di non essere in grado di ottenere il risultato di un «ritorno alle origini» col solo sforzo personale; ma proprio questo è forse il contenuto più vero dell’ascesi cristiana: fare il massimo dell’umano accettandone il limite in se stessi.