Già metà del sec. II d.C. l’Epistula Apostolorum raccomandava caldamente ai cristiani di presenziare alla Veglia pasquale. Da ciò si deduce che la Veglia fosse più antica dell’Epistula Apostolorum, convalidando in modo indiretto quanto accennato da s. Girolamo nel sec. IV. Egli riteneva che la Veglia fosse stata istituita dagli Apostoli stessi (Commento a Matteo IV,25). Certamente la veglia iniziale non era paragonabile a quella che noi oggi celebriamo. Agli inizi del sec. III (201/220 ca.) la Didascalia Apostolorum parla di una veglia notturna trascorsa in “preghiere, litanie, canto dei salmi e in letture dei Profeti e dei Vangeli fino alla terza ora della notte”. Dionigi d’Alessandria nel 240 ci informa che la veglia durava fino al canto del gallo. Paolino, il biografo di s. Ambrogio, dice che la salma di Ambrogio, morto il venerdì santo del 397, venne traferita alla basilica all’alba della domenica di Pasqua, quando i cristiani stavano uscendo dalla Veglia. A partire dal Medioevo questa celebrazione venne progressivamente abbandonata, per essere ripristinata nel 1951 da Pio XII grazie all’opera del movimento liturgico che ne aveva sostenuto e motivato il ritorno.
14. I cristiani hanno iniziato subito a celebrare la Pasqua?
