Quando l’anima perde corpo

Quando l’anima perde corpo

PRIMA SETTIMANA: IL TEMA
Il corpo e la Quaresima. Sia il digiuno quaresimale, sia la resurrezione pasquale hanno a che fare col corpo. Quindi anche il corpo è il luogo della presenza di Dio.

 

In questi giorni le due notizie che riempiono la bocca dei miei studenti sembrano arrivare da due pianeti diversi.

Da un lato, soprattutto i maschietti, sono terrorizzati dall’ISIS con la sua scia di abomini e il pericolo, enfatizzato dai  media, che anche noi siamo a rischio. Dall’altra, soprattutto le femminucce, vivono lo spasmo fisico e mentale per il film “Cinquanta sfumature di grigio”, che sta sbancando i botteghini di tutto il mondo. Mi ha molto colpito questa strana coincidenza temporale. E mi sono convinto che non sia solo temporale.

Quando perfino un bambino di poco più di 10 anni, finisce per sgozzare un uomo, a freddo, qualcosa della sua percezione sensoriale, emozionale e corporea deve essere stato inibito. Anche lui infatti possiede i “neuroni specchio” come tutti, e come tutti, questi si attivano e mandano segnali che di solito vengono tradotti alla sua anima come orrore, sgomento, terrore, di fronte a chi verrà ucciso.

Quando una ragazza di 15 anni guarda un film (e ancora di più quando legge il libro) in cui il sadomasochismo è il luogo della costruzione di una relazione di amore, qualcosa del suo mondo corporeo, emozionale e sensoriale viene bloccato. Perché anche qui, non solo i neuroni specchio, ma anche il suo stesso corpo non può non segnalare alla sua anima qualcosa che ha a che fare con il disgusto, il dolore, la persecuzione.

Al di là dell’abissale differenza che permane tra le due situazioni, in entrambi i casi l’anima compie una operazione molto simile: mettere “fuori campo” segnali che arrivano dal suo mondo corporeo, convinta che tale mondo non abbia ragione. E in questo modo poter rendere il corpo semplicemente “funzione” della mente, totalmente disponibile ad essa, anche misconoscendolo.

Il bambino (ma anche gli adulti) dell’ISIS lo piega al delirio purificatorio che lo abita, per cambiare il mondo che ha davanti e renderlo come lui lo vuole. La ragazza lo delira nella fantasia che – attraverso una sessualità sadomasochistica subita – lei possa cambiare l’uomo che ha davanti e renderlo come lei lo vuole. In entrambi i casi però – ripeto: al di là delle differenze – il delirio dell’anima che si crede fondamento della realtà, finisce per fargli perdere corpo, perdere consistenza e appoggio alla realtà. E alla lunga perde anche ragione.

Perché la vita si incaricherà di insegnare dolorosamente a quella ragazza che gli uomini non si cambiano, ma si possono amare, se si rispetta sé stessi. Già lo abbiamo visto in tante donne disilluse e amareggiate.
E la storia pure smantellerà – temo in modo doloroso anche qui – il delirio dell’ISIS. Già lo abbiamo visto, da Hitler, a Stalin, a Pol Pot, a Mladic.

Perché il corpo ha sempre ragione, ma la ragione può non avere corpo. Ricominciare sul serio a sentirsi “incarnati” come Gesù Cristo, è il solo modo per ridare corpo all’anima. La Quaresima è proprio questo. Ascoltare sgomento, orrore, disgusto, sottomissione, come parole che il corpo ci manda a nome di Dio, perché ciò che siamo sia “ripulito” dai deliri che la nostra stessa anima induce.

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Sono nato a Faenza all'inizio degli anni 60, ho cercato di fare il prete, ma poi ho capito che non era affar mio. E dopo ho studiato troppo, forse per capirmi e ritrovarmi. Prima Teologia, poi Filosofia, poi Psicopedagogia e poi Pedagogia Clinica... (ognuno ha i suoi demoni!). Insegno Religione, faccio il Formatore per la cooperativa educativa Kaleidos e il Pedagogista Clinico.... Lavoro per fare stare meglio le persone, finché si può... In questo sito provo a raccontare cosa succede nelle mie classi e a offrire qualche riflessione. E da qui è nato il libro pubblicato nel 2013 dal titolo "Un Dio inutile".