11. D’altra parte esiste pure una scuola esattamente contraria, ovvero quella per cui l’ascesi corrisponde alla mortificazione, ossia all’abbassamento e all’umiliazione fino a toccare l’annullamento di se stessi: che sarebbe appunto il risultato massimo della penitenza cristiana. «Mortificare» infatti significa portare a morte alcuni caratteri propri del vivente: per esempio i sensi (mortificare lo sguardo) o i pensieri (mortificare la fantasia). Più l’uomo si cancella nella volontà o nei desideri personali, anche buoni, più Dio lo potrà usare come docile strumento.